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martedì 3 giugno 2014

APS : L'ENNESIMO FALLIMENTO DELLA POLITICA IN SICILIA

Vogliamo  oggi focalizzare il nostro interesse ad una questione importante che sta assumendo sempre più i contorni di una sceneggiata tragica, dove in ballo c’è un servizio essenziale come quello della gestione e distribuzione dell’acqua potabile nelle nostre case, il destino  di 207 lavoratori, ma soprattutto il futuro di un servizio strategico. Partiamo dall'inizio : l’aps prende in gestione le reti idriche di 52 comuni del palermitano nel 2007 dopo la rovinosa storia del’EAS Ente acquedotto Siciliano ente partecipata dalla regione Sicilia  che termina la sua storia nella distribuzione di acqua con svariati milioni di debiti,  i cui dipendenti vengono spostati in uffici regionali. Vediamo quindi la formazioni degli ATO (Ambito territoriale ottimale)  a seguito del recepimento da parte della Regione Sicilia di una legge nazionale . L’aps che inizia ad operare nel 2007  quindi subentra alla gestione. Da subito  però  si percepisce una vita breve e tormentata per l’ente , le reti idriche sono obsolete e  colabrodo,  tante le morosità nei pagamenti , e soprattutto a parere nostro una struttura aziendale poco adeguata , basti pensare a pochi fattori  come : più del 50% dei dipendenti dell’ente sono negli uffici e non fontanieri; vengono sostenute spese del tutto discutibili  come ad esempio  auto a noleggio anziché in leasing, come una qualunque altra azienda che necessità di avere un parco auto sempre efficiente e poco oneroso ; riparazione guasti ,sostituzioni contatori e quant'altro sempre dato a imprese esterne con conseguente lievitazione dei prezzi. Il risultato di tutto ciò è stata una catastrofe economica. L’azienda va in liquidazione nell'ottobre del 2011 e dichiara il fallimento il 29 ottobre 2013, l’Ato 1 di fatto commissaria l’azienda  mettendo un curatore giudiziario nel febbraio di quest’anno. Nel frattempo però ci sono da segnalare un paio di sviluppi molto  importanti,come il risultato del referendum del Giugno 2011, referendum che vede la maggioranza degli italiani ribadire che   l’Acqua é bene primario e comune,  e che la sua gestione deve essere pubblica. In poche parole nessuno società può trarre profitto dalla vendita e gestione si essa. Inoltre gli sviluppi della politica Italiana portano a un pasticcio con le province a cui fanno capo le ATO, le quali ad oggi non sono ne carne ne pesce commissariate anche esse in attesa di una futura abrogazione .  In tutto questo   il presidente della regione  comincia quindi una serie di proroghe, rinvii e provvedimenti tampone che non danno soluzione alla questione ma che anzi amplificano e peggiorano la situazione . Ad oggi siamo sull'orlo del baratro , troviamo i lavoratori che dal 6 Giugno 2014 saranno di fatto dei disoccupati, senza stipendio da 4 mesi, senza la liquidazione del 2011 , senza la liquidazione degli ultimi 2 anni  e con degli acconti una tantum indegni di un popolo civile, costretti a usare anche i propri mezzi per adempire a un servizio essenziale come la distribuzione dell’acqua potabile ; inoltre e ancora, troviamo tutte le imprese  e fornitori che negli anni hanno dato bene e servizi per l’ente che da 2 anni non vengono pagati;  soprattutto troviamo i cittadini che rischiano di rimanere con i rubinetti a secco se non viene trovata la soluzione in pochi  giorni. Quali le possibili soluzioni? Si potrebbe affidare il servizio a qualche altra società che non farebbe altro che causare altri debiti e danni , oppure la soluzione più semplice forse  e la più logica , considerando di fatto il pronunciamento dei cittadini nel referendum . La soluzione sarebbe quella con  la dovuta progettazione e programmazione  che i comuni tornassero a gestire ognuno il proprio impianto, come fanno del resto negli ultimi mesi. Ci sarebbe da prendere in carico ognuno i propri operai in numero adeguato e svolgendo il servizio in maniera logica ed efficiente.   Certamente per tutto questo c’è bisogno di un provvedimento ad hoc  da parte dei soggetti preposti considerando il blocco delle assunzioni e il patto di stabilità , ma di sicuro volere è potere . E’ ora che la politica torni a fare il proprio lavoro, torni a risolvere i problemi perché i cittadini sono stanchi e stremati da una crisi che incombe ancora nelle nostre famiglie, e vedere che servizi essenziali come l’acqua potabile  subiscono   continuamente rincari per mala gestione e negligenza anche della classe politica rende il clima ancora più infuocato . Ispiratevi a i politici del dopoguerra  che hanno ricostruito l’Italia partendo da zero o quasi,  soprattutto fate scelte sensate e nell'interesse dei cittadini, lo sappiamo forse non ci siete abituati ma provateci. 

1 commento:

  1. Per continuare la serie di provvedimenti tampone la provincia ha dato una proroga fino al 30 Giugno ,affinché la società siracusana Onda Energia faccia i dovuti riscontri per un eventuale acquisizione . L'agonia continua

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