Il blog RiprenditiMarineo nasce con l'obiettivo di divulgare le idee del movimento e di sensibilizzare la cittadinanza invitandola a partecipare attivamente al miglioramento del paese di Marineo
lunedì 30 dicembre 2013
Commemorazione Fasci dei Lavoratori del 3 gennaio 2014
Riceviamo, pubblichiamo, ed invitiamo tutti a partecipare alla commemorazione in oggetto, a cui gentilmente il Sindaco ed il Presidente del Consgilio ci hanno invitato.
Giustissima la commemorazione. Ma quanti campieri e gabelloti restano ancora nel nostro tessuto sociale. Molte persone in vista della Marineo perbene non sono forse discendenti dei vecchi campieri e dei vecchi gabelloti. Non resta forse ancora qualche traccia della loro arroganza, della loro prepotenza, del loro ergersi a giudici e padroni del loro piccolo mondo. Eppure guardandosi attorno, li vedi. Sono sempre gli stessi, oggi, in giacca e cravatta che cercano sempre di essere al primo posto per comandare ed essere l'ago della bilancia come lo erano i loro nonni. Oggi, sono impiegati, imprenditori, liberi professionisti, politici e altro ancora. Cambia il vestito ma la mentalità è la stessa. C'è mafia, c'è collusione tra mafia e politica, c'è un finto perbenismo e ci si appella al bene a momenti. La commemorazione del 3 gennaio non dovrebbe farci dimenticare che i vecchi vizi sono spesso presentati come nuove virtù, ma dietro a qualche bella apparenza: che cosa si nasconde dietro? Si nasconde dietro la sete di potere, di denaro, di successo. Ci sono poi delle persone che per raggiungere tutto ciò, farebbero qualsiasi cosa come quei campieri o quei gabellotti che ora cerchiamo di condannare, ma è un inganno poiché è giusto commemorare quando c'è qualcosa da commemorare perché passato, ma mi risulta che tuttora la mafia esiste e che in qualche modo a quel 3 gennaio è ancora collegata. Allora, che la memoria diventi coscienza e lotta e non un patetico e melodrammatico rito tribale di ben pensanti vestiti a dovere per la grande vetrina sociale.
Giustissima la commemorazione. Ma quanti campieri e gabelloti restano ancora nel nostro tessuto sociale. Molte persone in vista della Marineo perbene non sono forse discendenti dei vecchi campieri e dei vecchi gabelloti. Non resta forse ancora qualche traccia della loro arroganza, della loro prepotenza, del loro ergersi a giudici e padroni del loro piccolo mondo. Eppure guardandosi attorno, li vedi. Sono sempre gli stessi, oggi, in giacca e cravatta che cercano sempre di essere al primo posto per comandare ed essere l'ago della bilancia come lo erano i loro nonni. Oggi, sono impiegati, imprenditori, liberi professionisti, politici e altro ancora. Cambia il vestito ma la mentalità è la stessa. C'è mafia, c'è collusione tra mafia e politica, c'è un finto perbenismo e ci si appella al bene a momenti. La commemorazione del 3 gennaio non dovrebbe farci dimenticare che i vecchi vizi sono spesso presentati come nuove virtù, ma dietro a qualche bella apparenza: che cosa si nasconde dietro? Si nasconde dietro la sete di potere, di denaro, di successo. Ci sono poi delle persone che per raggiungere tutto ciò, farebbero qualsiasi cosa come quei campieri o quei gabellotti che ora cerchiamo di condannare, ma è un inganno poiché è giusto commemorare quando c'è qualcosa da commemorare perché passato, ma mi risulta che tuttora la mafia esiste e che in qualche modo a quel 3 gennaio è ancora collegata. Allora, che la memoria diventi coscienza e lotta e non un patetico e melodrammatico rito tribale di ben pensanti vestiti a dovere per la grande vetrina sociale.
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